STAVOLTA NON PASSO OLTRE

Nelle ultime settimane ho ricevuto messaggi privati da diverse persone che lavorano con il network marketing in campo fitoterapico e naturale. Avrei potuto ignorare, passare oltre, non rispondere evitando il conflitto, ma anche grazie al lavoro di Marzia Saglietti che seguo con partecipazione ho deciso di essere assertiva, non fuggire il conflitto e anzi, dire la mia.

Punto primo: anche se lavoro come educatrice e mi occupo di teatro e pedagogia (con adeguata formazione), ho (sempre nella mia formazione) una laurea in Tecniche Erboristiche. Credo moltissimo nel valore dello studio, soprattutto in ambito scientifico dove fare esperienza è importante tanto quanto studiare, osservare, fare prove in laboratorio. Ho sostenuto 40 esami in tre anni, tutti per lo più di botanica, chimica, farmacognosia ma anche anatomia, chimica dei composti aromatici, etcetera etcetera. Credo che per consigliare erbe o integratori, che questi servano per dimagrire, drenare, energizzare e così via ci sia bisogno di una persona qualificata. E questo mi porta al punto

2. Le erbe non sono semplici prodotti. Le piante sono esseri viventi, energetici, e come tutto quello che ci circonda sono in relazione con noi. Le erbe meritano studio, osservazione, attenzione, meritano che chi le ama entri in relazione con loro. Mi spiego meglio: credo fermamente che ogni essere umano abbia la necessità e l’istinto vitale di entrare in relazione con le piante, e che debba perseguirlo. Che sia con corsi, libri, studi, passeggiate e quant’altro. Uno dei miei desideri è quello di vedere intrecciate le varie discipline di cura, e ritengo che sviluppare una relazione personale con le erbe sia importantissimo. Di cui al punto

3. Quando si parla di estratti di piante si parla di medicine. Basti pensare che il 95%dei farmaci in commercio derivano da molecole naturali: le piante non fanno effetto perché crediamo in loro, bensì perche sono farmaci. Per questo credo che per un consiglio terapeutico ci si debba affidare ad erboristi, medici o farmacisti (questi ultimi  due a patto che siano informati sugli usi delle piante).

Foto di Eleonora Chiti

Perché per consigliare un integratore che magari contiene ipericina bisogna fare alcune domande. Ti faresti consigliare una terapia farmacologica dalla tua commercialista? Dico tutto questo e forse sono pesante, lo so. Lo faccio perché vorrei stimolare la riflessione specie in chi fa questo tipo di lavoro senza una adeguata preparazione: deve essere ben informat* su rischi e responsabilità.

Noto un pullulare di contatti in tal senso: mi è stato detto, addirittura, che in un momento storico come questo il network marketing di prodotti naturali dà lavoro a chi è rimasto senza, e quindi questa è una buona cosa. Questo discorso, in particolare, mi avvilisce molto: come se, poichè stiamo vivendo un momento storico difficile, dove il lavoro è incerto per moltissimi, allora si possa fare un lavoro qualsiasi, basta che sia, livellando tutto al concetto di prodotto e consumo. Questo discorso è profondamente consumista, e pone le piante, la medicina sacra e la relazione dell’essere umano con l’ambiente allo stesso livello del consumo di un prodotto qualsiasi. Annienta la consapevolezza, il contatto, andando a favorire l’esperienza confortante dell’acquisto.

Inoltre, molto spesso i prodotti promossi dalle aziende di network marketing costano tantissimo: capisco che ci deve essere un grande ricarico per far guadagnare chi ci lavora, ma non mi sembra corretto vendere integratori a più di 70 euro, con un ricarico esorbitante. Non sempre prezzo alto è uguale a qualità.

Ricordiamoci di vivere con cura e attenzione, e di rispettare le altre creature che popolano il nostro pianeta. In qeusto tempo di qui e ora, in cui osserviamo e sperimentiamo un tempo più lento, rendiamo prezioso il nostro atto di acquistare a consumare – ascoltiamo le piante, lasciamoci guidare.

Foto di Eleonora Chiti