GUEST POST: SILVIA PEDRI

Ospito nel mio blog il post di un’amica, Silvia Pedri, che ha scritto per me: parla di questo periodo, con la grazia e l’intelligenza di cui è ricca. Buona lettura!

Creare il Miracolo della Luce e della Felicità. Eccolo!

di Silvia Pedri

In questi tempi “bui”, solstiziali, mi capita di pensare spesso alla carta astrale di una mia amica. Adoro sbirciare nelle carte astrali altrui, soprattutto in quelle degli amici, persone creative, ribelli, brillanti. Sono carte pessime. Nei loro abissi, trovo le loro risorse di luce. Risorse che, a guardarle da fuori, sembrano infinite. E, di fatto, lo sono.

In questi giorni del Solstizio d’Inverno, che tengono ancora in prigione il Sole prima della sua Rinascita, mi chiedo qual è il loro, qual è il nostro segreto.

Nella carta astrale di nascita c’è tutto. E tutto quello che c’è, puoi star sicuro, si realizza. E poi c’è altro, l’oltre. Il Destino che ci viene a bussare quando noi siamo pronti, quando siamo maturi. E quello non lo vedi, non lo puoi a volte neppure immaginare. È oltre il determinismo della tua impronta energetica, è il miracolo della tua costituzione fisica superata. Quello non ti è dato. L’hai fatto tu.

Nella carta astrale di nascita ci sono tutti i talenti che puoi sviluppare, i desideri che vorresti realizzare, e le ferite che ti impediscono di muoverti. Non ti puoi muovere tanto fanno male. Queste ferite sono zone buie che ti risucchiano e ti prosciugano. Zone in cui devi imparare a resistere alle correnti, in cui ti sembra difficile anche solo sopravvivere, zone di grande profondità interiore ed esperienziale. Paludi insidiose. Paludi che, a volte, in modo parziale o totale, possono anche essere bonificate.
Certo, ci vuole un miracolo. Solo un miracolo potrebbe.

Può.
Si può.
Ne ho le prove.

Il successo di Marzia Lupi (Permettimi questo nome. Io racconto solo storie vere ma ci tengo, nel rispetto dei protagonisti, che non siano riconoscibili.) era prevedibile. In effetti aveva sperimentato fin da giovane che era possibile. Scriveva poesie. Vinceva concorsi di poesie. Zac. Per dire. E’ solo un esempio. Ma era così. Il valore c’era. E nel suo caso da subito era apprezzato. Si potrebbe dire “era fatta così”. Ha il Sole al Medio Cielo, a Sud, nel posto più luminoso, e ha il pianeta del segno dove sta il Sole nel suo domicilio e angolare quindi fortissimo. È una persona portata a risplendere di luce propria.
Fa piacere, per carità. Sarà stata contenta. Fa anche un po’ invidia, agli altri comuni mortali. Ma lei non era felice. La felicità non c’entra niente con i concorsi vinti o i libri pubblicati. È tutt’altra cosa.
Si dice che per fare soldi bisogna averne un po’. Questo vale anche per la felicità. Bisogna partire da qualcosa. Lei partiva da ben poca roba.
In lei, nella sua energia e nella sua vita, tanta Luce si affiancava ad altrettanto Buio.
E le chiavi per integrare questi disagi non erano disponibili.

In questi giorni pensavo Eh beh certo avrà avuto un buon Saturno! Ehh beh ha un buon Marte si vede! E poi col sostegno di Giove è facile.
Sostegno un accidente. Saturno è in esilio. Giove retrogrado in fase distruttiva. E Marte vabbé sì, ce l’abbiamo. Ma non basta.

Questa persona la perseveranza e la capacità di concretizzare l’ha creata, da zero (Saturno in esilio), grazie all’uso appassionato e attento della sua intelligenza, l’espansione della sua gioia (Giove) l’ha creata, ribaltando gli schemi (Se il pianeta è retrogrado il suo moto e il tuo movimento non possono certo andare “diritti”. Ma possono trovare il loro verso giusto…) e nutrendosi con abbondanza e generosità (Giove. Chi non ce l’ha se lo dia!) dell’energia spirituale più giusta per lei.

La sua anima, insomma, in ginocchio dentro una personalità con oggettive (o soggettive, che è uguale) difficoltà, non si è arresa.
Ha fiutato ciò che era Buono.
Ha perseverato.

Marzia, che adesso nella sua disciplina è leader a livello mondiale, ha proceduto per anni tra le lacrime.
Nessuno la sosteneva. Tutti sembravano urtati, sconcertati o addirittura offesi dalle sue scelte.
Le persone a lei più care, poi, quelle a cui lei teneva di più, non solo disprezzavano la strada che stava percorrendo perché non era nelle loro corde ma anche soffrivano del suo successo perché volevano averne di più loro. Sono situazioni molto frequenti, molto umane, molto comprensibili e perdonabili. Ma fanno molto male. Soprattutto quando durano diversi anni.

Marzia aveva successo. Lo sappiamo, era nata per il successo. Non lo cercava nemmeno. Faceva solo quello in cui credeva, nel modo in cui era capace, impegnandosi con amore e serietà. E, dal momento che amore serietà e capacità ne aveva da vendere, veniva molto bene. L’unica cosa che la confortava era l’affetto delle persone a cui si dedicava.

Il successo, badate bene, è una cosa seria, una cosa vera e reale. Un albero con radici. Qualsiasi albero, anche quelli nati per ricevere più luce, cresce lentamente. Deve essere coltivato con pazienza. Deve essere amato in modo disinteressato. Come un figlio. Perché, in ogni momento, non sai mai che cosa diventerà. Se mai diventerà qualcosa.

In ogni caso, il successo è niente, non vale niente, se non sei felice. E la felicità dipende da ben altro.
Tutto questo altro era negato dalla sua carta astrale. Era, evidentemente, debole, ferito, poco probabile o francamente impossibile.

Così è.
Tutto si è verificato puntualmente.
Così fu.

Chi vede adesso Marzia non la riconosce nella sua carta astrale. Ma lei, in passato (io che ho avuto il privilegio di conoscerla lo so) ha vissuto tutti i dolori che la carta mostra. Adesso ha lo sguardo terso e gioioso di una bimba felice e di una ragazza innamorata e ha la famiglia di una donna pienamente appagata. Ma ogni volta che guardo la sua carta astrale non posso trattenermi dal pensare quanto è stata brava a realizzare, giorno dopo giorno, procedendo sulle sue sole gambe, il miracolo.
Non posso trattenermi dall’osservare che il miracolo è possibile.

Avrebbe potuto non riuscire. Avrebbe in realtà dovuto non riuscire.
Il successo che le era dato dalla sua costituzione energetica avrebbe potuto essere tanto. Ma sarebbe dovuto essere parziale, del tutto settoriale.

E lascia che ti sveli il “segreto” che il 99% delle volte il successo molto grande è anche molto parziale. Si alimenta proprio della sua parzialità e dei suoi squilibri, dei suoi infiniti punti di Buio.

Il miracolo è altro e oltre rispetto al successo.
Il miracolo è fare succedere la felicità.

Miracolo è creare felicità dove non c’è e farla crescere con umiltà, pazienza e determinazione.
Senza troppe speranze. Ma senza mai perdere la speranza.

Il miracolo non si desidera, non si progetta, non si crea. Avviene.
Avviene quando noi siamo maturi, quando abbiamo coltivato le nostre energie in modo che ogni parte di noi offra a noi e al mondo il suo particolare, unico, fiore.

Silvia la trovi qui: www.silviapedri.com

LA LUNA A PORTATA DI MANO

Oggi ospito sul blog la poetessa, scrittrice, tarot’s reader e amica Francesca Matteoni: ha scritto un pezzo sulla Luna e sulla sua magia. Buona lettura!

La luna a portata di mano

di Francesca Matteoni
La luna è mia madre.
Sylvia Plath
Cosa significa lasciarsi incantare dalla luna, dalla sua luce bianca, solitaria? Cosa fa volgere lo sguardo dei sognatori al satellite misterioso che è falce, sorriso, ferita, frutto pieno, strana faccia?
Nei tarocchi La Luna è il diciottesimo Arcano Maggiore, carta della magia per eccellenza, di un segreto che ci affascina, ci parla, senza che mai davvero possiamo comprenderlo appieno.  La luna inganna, delude, conduce in un viaggio per mare, tra i mostri e le meraviglie abissali dell’inconscio, illumina brevemente i sogni notturni, indica una verità lenta, intima, da accogliere intuitivamente. Per lavorare con la Luna quindi occorre abbandonare il linguaggio comune, scoprirne un altro familiare eppure più libero, bizzarro, una lingua onirica.
Come in una fiaba, le rivelazioni più impreviste avvengono sotto il raggio lunare. Materna e distante insieme la Luna ci raggiunge, modifica la nostra prospettiva, porta il dentro fuori. Proprio come fanno le maree, guidate dalla luna, quando si ritirano e lasciano sulla spiaggia i tesori delle acque. Frammenti, conchiglie, sassolini di vetro, alghe, minuscoli mondi perduti.  Per entrare in contatto con lei, possiamo prima di tutto trasformarla in un amuleto, usando oggetti che entrano facilmente in tasca e che le assomigliano: una vecchia moneta argentata, uno specchietto rotondo, una pietra di luna, un sasso bianco. Cercare poesie, canzoni, storie che abbiano la luna per protagonista, trascriverne i versi sul diario. Ritagliare, raccogliere, colorare, fare collage in un quaderno lunare (moonboard). Trovare animali che le tradizioni connettono alla luna, come la lepre nel mondo celtico, ma anche i rapaci notturni o il gatto di una bellissima poesia di William Butler Yeats, Minnaloushe, i cui occhi-mezzelune contengono la stessa saggezza arcana del satellite.
Possiamo aiutarci con il calendario lunare: sia la tradizione celtica che quella amerinda rinominano le lune in base agli alberi, gli animali, i cicli stagionali. A dicembre, per il calendario celtico, abbiamo una Luna-Sambuco, che protegge i sogni veritieri e fa brillare le memorie e i ricordi. Per i nativi americani gennaio è la Luna del Lupo, febbraio quella della Neve e così via. Attraverso la luna quindi possiamo riarmonizzarci con gli abitanti della natura, con la nostra dimensione naturale, anche se viviamo nelle città, in mezzo alla fretta, ai doveri, alle distrazioni del paesaggio urbano. Anche lì la luna appare, uscendo fra i tetti come una fata, dalle antenne come una foglia immensa.

illustrazione di Wendy Andrew
Uno degli appuntamenti del laboratorio Sogni e Ombre, che condurremo io e Cecilia a partire da gennaio, sarà proprio dedicato alla Luna, ai miti e ai racconti, ma anche al nostro gusto e intuito con cui decoreremo i quaderni personali, armate di forbici, pennarelli, matite e riviste di ogni tipo.
La sera scende presto nell’inverno, la luna si accomoda fra le stelle… e quando si annera prima di un nuovo ciclo possiamo sempre ritrovarla sepolta nelle nostre fantasie. Buona ricerca!