Le ultime settimane del 2016 sono state ricche: di lucine di Natale, di pacchetti, di piani per il 2017 (ho finito il mio business plan la notte del 30 Dicembre, soddisfatta, chiudendo il mio quaderno arancione), e anche di parole.
Sai che cos’è la Parola dell’Anno? E’ un’ispirazione che ti guida per tutto il nuovo anno, un faro durante le notti tempestose, una lucina che brilla quando ti senti smarrita. Può servirti come ispirazione, per scrivere post sul tuo blog – come sto facendo io adesso – , per scegliere una palette di colori, per guidare le tue idee. E’ un gioiello luminoso, che brilla dentro di te.
La mia Parola per il 2016 era Radiate, irradiare. Mi è stata utile, molte volte; quando mi sono trovata di fronte alla diversità, nella gestione di situazioni difficili e quando avevo bisogno di darmi una mossa, portandomi ad incontrare persone preziose che sono diventate amiche.
Quest’anno la mia parola non è arrivata subito: poi, eccola li. LUSH, che significa rigoglio, essere rigogliosa, succulenta. E’ questo che voglio sperimentare e manifestare in questo nuovo anno: cogliere frutti, godere dei colori, mettere tante nuove foglioline. Lush mi fa pensare agli alberi ricchi di foglie, al verde intenso, e ho scoperto anche che esiste un Pantone che si chiama proprio così. Quel verde intenso, accogliente, ricco, mi ispira e mi guida. La parola è molto onomatopeica: qual è il rumore che fanno le foglie quando crescono? lusssssshhhhhh…
Leggendo il testo di Irene Valeriani sui Fiori di Bach, ho realizzato nuove connessioni. Lei afferma, e io sono d’accordo con questo pensiero, che le foglie rappresentino l’autonomia della pianta; quando una pianta mette le foglie diventa adulta, pronta per fare esperienza del mondo. Attraverso le foglie la pianta comunica con l’esterno e incamera preziosi elementi che serviranno per la fotosintesi clorofilliana. Le foglie sono piccoli laboratori alchemici, dove tutto si trasforma per dare vita e rigoglio.
Ho sempre pensato, sin da bambina, che le foglie fossero i capelli delle piante: quando staccavo una fogliolina di Castagno per farmi la penna e per giocare agli indiani, dicevo all’albero “è come se tu fossi stato dal parrucchiere!”. Pensare al rigoglio mi fa pensare anche alla chioma selvaggia, ai vestiti appariscenti e ricchi, alla voce infinita di Janis Joplin, che ho scelto come musa ispiratrice per il mio 2017.
Essere rigogliosa, permettere che le cose fioriscano e crescano selvaggiamente, ripararsi sotto l’ombra delle foglie, far fruttare tutto ciò che ho seminato. Toccare ogni giorno almeno un albero, raccogliere erbe selvatiche e cucinarle, farmi allungare i capelli e intrecciarli con i fiori, d’estate. Mangiare i pomodori del mio orto, sotto il sole, e prendere il tè con persone speciali.
Le foglie cantano, mosse dal vento: sono la voce delle piante. Le foglie sono colorate, e camaleontiche: rosse, gialle, marroni, e dalle mille sfumature di verde. Hanno margini diversi, e forme infinite. Lì, nelle foglie, risiede la parte artistica e creativa della pianta. Il rigoglio porta con sè l’espressione creativa, l’essere pienamente coinvolti.
Per condividere con te le suggestioni legate alla mia Parola dell’Anno ho creato una bacheca Pinterest: spesso aggiungo foto e link che possono essere di ispirazione, e mi perdo nelle immagini di giardini rigogliosi, vestiti selvaggi, frutti succulenti.
Questo è il mio percorso, per il nuovo anno: e la tua parola, qual è?