RESTA ESATTAMENTE DOVE SEI

periodi difficili+©cecilialattari

Inutile dirlo: a volte ci sono periodi difficili. Momenti in cui vorresti essere da qualsiasi altra parte invece che dove sei, in cui vorresti traslocare su una spiaggia assolata, oppure in un bosco, a contatto con la natura selvaggia.

A tutti sono capitati momenti così: più lunghi, più brevi, sempre intensi. Momenti in cui è difficile restare, rimanere, fare con quello che si ha, come dice la mia cara amica Serena.

A me è capitato: non troppo tempo fa, un periodo davvero difficile da sbrogliare, un momento in cui tutto mi metteva davanti a me stessa. Allora, come spesso accade, ho provato a pensare a quello che fanno le piante.

Ecco su cosa voglio farti riflettere oggi: su come sono importanti le nostre radici, ed a quante risorse abbiamo, molto spesso senza che le riusciamo immediatamente a vedere.

Come è possibile rendersi conto della forza e del potenziale che abbiamo, quando stiamo male e proprio non riusciamo a vederlo?

Immagina di essere una pianta. Le piante non possono muoversi, almeno non nella loro parte emersa, quella che sta fuori dalla terra. Sottoterra si: le radici esplorano il territorio, vanno a cercare acqua e nutrienti. Ma fuori dalla terra, le piante sono ferme – non possono andarsene, non possono evitare un temporale e nemmeno l’attacco di un animale.

Sono infatti maestre dello stare. Restando esattamente dove sono, le piante sviluppano agenti difensivi e protettivi. Pensa alla Menta Piperita, che produce olii essenziali antifungini e antibatterici per proteggere le sue piantine. Oppure alla Mirra, che è una resina che produce l’albero della Commiphora: in estate dalle venature e dai nodi della corteccia stilla questa resina, che protegge l’albero grazie alle sue proprietà antibatteriche.

Lo stesso veleno che è presente in molte piante è una strategia di difesa: per non farsi mangiare alcune piante hanno sviluppato questa tecnica; così come le spine, altra difesa che la pianta ha perfezionato per allontanare o scoraggiare la raccolta.

Questo ti dice una cosa molto importante: la pianta trova grandi risorse nel suo stare, nel suo affrontare una situazione difficile restandoci.

E’ molto importante permettersi di restare in una situazione e di prendere consapevolezza di quello che si ha in quel momento: fai con quello che hai, resta nelle cose, prendi forza da quello che hai intorno.

Solo così potrai crescere, fiorire e sbocciare rigogliosa. Perché solo dandoti il permesso di stare esattamente dove sei puoi riuscire ad essere davvero presente alla situazione, anche se è un’esperienza che ti mette in gioco e che può sembrare difficile.  Più presente riesci ad essere nella situazione che stai vivendo, più velocemente potrai capire che cosa tenere e che cosa lasciar andare rispetto a quello che stai vivendo – e più velocemente riuscirai a ribaltare la tua prospettiva, e ad imparare qualcosa da quello che stai vivendo. Questo è ancora più vero se stai vivendo un momento difficile, delicato, o che per qualche verso odi: considera sempre che restare, spesso, illumina le tue risorse e ti indica una nuova strada.

Ti è mai successo di imparare qualcosa da un tuo momento doloroso? Racconta la tua storia nei commenti, e condividi questo post sui tuoi social!  Dimmi di come è sbocciato un bellissimo fiore da una terra arida e difficile. Ti aspetto!

 

 

A TE CHE NON CONOSCO

incontro magico+@cecilialattari

Non ci siamo ancora incontrate, ma so che il caso – oppure tutto quello che c’è di magico e che ci circonda, come una nuvola – tra poco ti porterà da me.

O, meglio ancora, sarò io che arrivo nella tua vita: spesso mi sento come una moderna Mary Poppins, con una borsa grande zeppa di tutto quello che serve e anche di più, una sana ironia e la capacità di parlare con i disegni di gesso che trovo per la strada (ecco, quello ancora no, ma ci sto lavorando).

So che incontrarsi significa proprio quello che è racchiuso nell’etimologia della parole stessa: in-contro, trovarsi di fronte.

Nelle mie consulenze succede proprio questo: io e te stiamo una davanti all’altra. Trovarsi di fronte significa molto: la prima cosa che mi viene in mente è che, tra me e te, c’è uno spazio vuoto. Uno spazio libero, dove puoi dire come stai, come ti senti, che cosa sogni, dove vuoi dirigere le tue energie. In questo spazio io ti accolgo e ti ascolto, ed  lì che avviene lo scambio.

Perché non sei solo tu che ricevi qualcosa – accade anche a me. Leggere la tua storia nelle carte, vedere le tue risorse, entrare in contatto con le tue emozioni e portare equilibrio con i Fiori di Bach; ma, soprattutto, vederti tornare e vedere che si, qualcosa è cambiato, i tuoi occhi brillano di più. La soddisfazione di averti aiutato ad aiutarti è un dono assai prezioso.

Voglio dirti che ti ringrazio, perché il mio lavoro esiste necessariamente nello scambio e nella relazione. Voglio dirti di non preoccuparti, perché riuscirai davvero a vederci più chiaro.

Voglio dirti che il futuro è nelle tue mani, e che le mie carte non ti diranno niente su quello che accadrà, ma che parleranno molto alla te di oggi, al nocciolo luminoso delle tue potenzialità, che stanno per sbocciare.

Sappi che sarai tu a guidare il nostro viaggio: io sono la tua compagna in questa avventura, ed interpreto i segni che ti invia l’Universo. So che in te brilla un seme selvaggio – e so come aiutarti per farlo fiorire rigoglioso.

La mia bacchetta magica è l’intuizione: mi perette di vederci chiaro, di “sentire” in profondità quello che mi stai dicendo, e di entrare in un contatto empatico. Per questo voglio aiutarti a sviluppare la tua: l’intuizione è uno strumento molto utile, ma molto dimenticato, almeno di questi tempi. Siamo abituate a cercare quasi tutto su Google, ad avere informazioni disponibili sempre: io amo tutto questo (sono pur sempre del segno dell’Acquario!) ma so anche che le troppe nozioni possono diventare una gabbia – mentre l’intuizione allarga, apre, aumenta la nostra capacità creativa e magica.

Quando arriverai da me troverai una tazza di tè , uno spazio di ascolto e di condivisione, qualche oggetto magico – tarocchi, incensi, pietre ed erbette – e, soprattutto, la possibilità di scoprire quella donna selvaggia che si sta svegliando in te.

 

AUTUNNO CON LENTEZZA

Si torna sempre a passi lenti.

Perchè ci vuole lentezza per raccogliere gli ultimi frutti dell’orto, i pomodori ed i fagiolini, ed intanto seminare le cime di rapa. Un tempo lento è quello della foglia che cade, che sembra sospesa, per attimi infiniti, prima di toccare terra. Ed è lento il sonno dei gatti, nuovi arrivi nella nostra famiglia composta più da animali che da umani. 

L’altra sera, in giro con Bambi ed Eva, nel mezzo dello spicchio arancione del tramonto, ho incontrato questi Cardi. Piccoli, fioriti, con il loro violetto che mi fa pensare ai sogni, alle ametiste ed a ciò che non si afferra- Diventeranno piccoli soffioni, per portare in giro il loro semi. Il Cardo è una pianta che nasce spinosa, dura, e si evolve fino a diventare morbida come il cotone.

Come puoi utilizzare le proprietà e le energie di questa pianta?

Trovo che sia una pianta molto indicata per l’autunno: le sue funzioni sono depurative e drenanti, preparano il terreno per l’inverno. E’ efficace utilizzata al cambio di stagione, perchè aiuta il fegato a rigenerarsi ed a detossinarsi. Viene utilizzato, specie il Cardo Mariano, in tisane e preparazioni destinata a proteggere il fegato, ma anche in tutti quei casi in cui ci sono problemi legati alla pelle (psoriasi o eczema, per esempio)  per la sua azione antinfiammatoria e depurativa.

I suoi fiori possono essere usati per far cagliare il latte: ecco che qui c’è un rimando alla tradizione delle fate o dei folletti, che per fare dispetti possono anche far cagliare il latte appena munto. E non solo: si dice che le foglie del Cardo Mariano siano screziate di bianco perchè macchiate da una goccia del latte di Maria mentre allattava Gesù Bambino. Una leggenda narra che il cardo coprì, con le sue foglie, la fuga di Maria e Giuseppe con il loro piccolo, mentre scappavano da Erode. 

Pianta di protezione, si dice che un suo capolino (capolino è il nome dei suoi fiori) in tasca protegge dalle maldicenze: e se bruci un fiore di cardo nel camino la notte di Capodanno proteggerai la tua casa.

Settembre è il mese in cui tutto riparte: per me è come il primo giorno dell’anno. Un periodo in cui le cose ricominciano, e nasce un nuovo ciclo. E’ a Settembre che facciamo la nostra lista di priorità, che ci iscriviamo al corso di yoga oppure che iniziamo a lavorare una coperta all’uncinetto (quest’ultimo è uno dei miei obbiettivi per l’autunno). E’ il mese dell’impegno che si ritrova e che si rinnova. Ho letto da pochi giorni un articolo molto bello che puoi trovare qui, che ha suscitato in me una riflessione importante. Ne ho fatto un post su Facebook, che ti riporto anche qui sotto:

Se non prendiamo una posizione netta contro il razzismo, l’ingiustizia sociale e la discriminazione siamo parte del problema. Noi siamo bianche; possiamo permetterci di pensare ad altro, diffondere luce e amore o dire che la politica non ci interessa. Le persone di colore che vivono qui non possono permetterselo, perché ogni giorno devono combattere con pregiudizi, attacchi, ingiustizie – e con un passato fatto di secoli di schiavitù.

Noi donne, erboriste, artiste, insegnanti e guide che lavoriamo con ciò che è femminile e sacro, saremmo sconvolte se ci fosse un partito che si batte per bruciare le donne come le streghe di un tempo.
Pensa a che cosa potrebbe accadere se esistesse un partito con questo pensiero. E pensa che per chi ha la pelle nera questo accade proprio adesso, anche qui da noi. Grazie ad individui come Donald Trump, ma anche come Salvini, questo sta di nuovo accadendo. Perché la discriminazione è qualcosa che deve iniziare a toccarti, anche se non sei tu quella che viene discriminata. Perché ognuna di noi, perché donna, bisessuale, nerd, troppo intelligente, vestita strana, lesbica, troppo-qualcosa, è stata discriminata. E perché quello che riguarda tutti riguarda anche te.

Io credo che tutte noi, donne bianche occidentali, abbiamo il dovere di parlare, di prendere una posizione netta contro il riaffacciarsi del pensiero razzista e discriminatorio.
Specie se seguiamo un sentiero legato al femminile e al sacro. 
Io rifiuto il privilegio di tacere, o di non dire la mia opinione perché può essere scomoda. Io dismetto il mio privilegio di donna bianca e occidentale, il privilegio del silenzio e del “parlare di qualcos’altro”.

Io, proprio perché donna e bianca e occidentale, mi sento chiamata in causa: avere la pelle bianca ed essere nata qui è solo un caso. 
Come dice Layla, la Dea non è qui per liberare solo le donne bianche. È qui per liberare tutte le donne.

Il Cardo protegge gli indifesi. Tutti quelli che scappano, che cercano riparo e protezione. Ti protegge, e protegge il tuo vicino. Ti insegna la compassione, il trasformare le spine in nuvole, ti libera dal veleno per far scorrere linfa nuova.

Se vuoi un’ispirazione in più, ricordati che il mio nuovo servizio LA TANA DELLA LUNA è in super sconto fino al 15 Settembre! Ti aspetto nei commenti per raccontarmi quali sono le tue ispirazioni di Autunno.

BELLE E SELVATICHE: JO MARCH E IL TARASSACO

consulenza maternità+©cecilialattari

“Un Natale senza regali non è un vero Natale!” bofonchiò Jo semisdraiata sul divano…queste parole le ho lette mille e mille volte; sono l’incipit di uno dei libri da ragazzi che tengo stretto nel cuore – Piccole Donne, scritto da Louisa May Alcott. Lo hai letto anche tu, vero?

E sono sicura che tra le quattro sorelle March, la tua preferita fosse Jo; con il suo nome un pò lezioso, Josephine, accorciato proprio come come quello di un ragazzo, con la sua passione per la scrittura, con gli spettacoli realizzati nella soffitta di casa March, insieme a Laurie, il suo migliore amico.

Io mi sono specchiata spesso in Jo, ed in lei ho sempre trovato una corrispondenza con ciò che sento e che sono. La mia passione per il teatro, perseguita con grande dedizione e studio; il fatto di essermi sempre trovata bene anche con i maschi, che erano compagni di giochi e  amici del cuore; il crescere, poi, perseguendo le mie passioni, diventando quella che sono oggi.

Da Jo March abbiamo tutte qualcosa da imparare! Per esempio: 
  • vestiti come vuoi: Jo se ne andava in giro con gli stivali da uomo, fregandosene delle convenzioni del tempo; storceva il naso di fronte ai belletti ed alle trine, e aveva il coraggio di mettersi quello che la faceva sentire bene;
  • metti in atto i tuoi progetti: dalla recita di Natale, ai suoi articoli che poi saranno pubblicati sul giornale (il suo primo romanzo), Jo non si abbatte di fronte agli ostacoli e cerca in ogni modo di portare nel mondo reale i suoi sogni;
  • usa l’immaginazione: Jo è bravissima nell’inventare storie, e sa come farsi salvare da questa dote magica. Immaginare, sognare, è il primo passo per realizzare i propri sogni.
Per me Jo March è un Tarassaco: quel fiore giallo, che spunta a primavera con i suoi colori forti e non dà peso al fatto che il suo giallo sia molto sgargiante.

Il Tarassaco ha le foglie a forma di freccia: come la freccia argentata di Artemide, che rappresentano la determinazione, la capacità di studiare e di applicarsi per poi raggiungere il proprio obbiettivo.

Il Tarassaco ha una forte radice, attaccata bene alla terra: un radice amara, che ha un’azione benefica sul fegato, depurandolo e stimolando anche la produzione di bile. Le sue foglioline sono buone in insalata: amare ma non troppo, sanno di tutto ciò che è semplice, spontaneo, diretto. E’ nel frutto che troviamo la segnatura aerea del fiore: il pappo, che conosciamo come soffione, porta i semi che si disperdono nell’aria, che esplorano il mondo, che hanno sete di conoscere, vedere, andare. 

Come Jo March, eroina curiosa, attenta, determinata – in tutti e due vedo la presenza di Artemide, archetipo dello spirito indomito della donna.

Dimmi se conoscevi anche tu Jo March, o se ti ho fatto venire voglia di leggere il libro!

Ricorda che puoi conoscere quali sono i fiori per te, la tua tisana e i tuoi rimedi fitoterapici,  richiedendomi una consulenza personalizzata!

 

TEA FOR TWO: INTERVISTA A FABIANA POZZI

 

La collaborazione con Fabiana è stata talmente intensa che ha fatto nascere un’amicizia, e non potevo non fartela conoscere. In questa intervista ti racconta di lei: la sua esperienza di Counselor ha portato nel nostro corso Ritrova il tuo Spazio leggerezza, semplicità ed efficacia. Grazie!
  1. Chi sei? Parlaci un po’ di te

    Mi chiamo Fabiana e credo che il sorriso sia in assoluto il mio principale tratto distintivo. Da sempre amo prendere la Vita con molta positività e di sorridere a ciò che caratterizza le mie giornate. Quando mi racconto dico sempre che il 50% del mio dna l’ho ereditato da una delle mie nonne (quella materna) che in termini di positività ed ottimismo era una forza della natura e che mi ha sempre incoraggiata a vivere la Vita con gioia e piacere. L’altro 50% è mio ed è il risultato di una scelta ben precisa: quella di fare della mia Vita un capolavoro, sempre, giorno dopo giorno a partire dal qui e ora in cui mi trovo.
Sono nata nella verde e lussereggiante Brianza e qui vivo tuttora, anche se ho cambiato negli anni qualche paese.
Di questa parte di mondo amo la natura e la tranquillità anche se, adorando viaggiare, non mi dispiacerebbe poter mettere sotto la mia casa le ruote ed iniziare a girare alla scoperta del mondo. Vivo con mio marito e le mie due splendide gatte (due sorelline).
  1. Che professione svolgi?

Sono una counselor-floriterapeuta e mi occupo di crescita e benessere al femminile. Mi definisco una Creatrice di Leggerezza; la mia missione è quella di aiutare le donne a riconnettersi con ciò che le rende uniche, a riconoscere il proprio valore, a scoprire, creare e ritrovare il proprio benessere personale a 360°, agevolandole nella trasformazione di qualsiasi difficoltà che impedisce loro di esprimersi al meglio ogni giorno. Opero secondo un approccio olistico perché ritengo che sia importante prendersi cura di tutte le nostre dimensioni (corpo, mente e spirito) e lo faccio attraverso il Counseling, i Fiori di Bach e il Flower Massage.
  1. Che consiglio ti senti di dare ad una donna in cambiamento?

Proprio qualche giorno fa mio marito mi ha trasmesso un suo pensiero che ho trovato illuminante. Finalmente, dopo aver manifestato per molto tempo tantissima resistenza al cambiamento, è giunto a comprendere cosa gli creava così tanto attrito. Non amava quella parola perché gli dava l’idea di dover per forza abbandonare qualcosa per poter abbracciare qualcosa di nuovo. Quando ha sentito che al posto di cambiamento poteva mettere ‘trasformazione’, tutto è cambiato.
Ho fatto questa premessa proprio perché il consiglio che mi sento di dare ad ogni donna che si trova in una fase di cambiamento è prima di tutto di non lasciarsi condizionare dalla parola che solitamente spaventa e allontana. Piuttosto di iniziare a sentire cosa per lei significa ‘cambiare’ e di procedere in quella direzione, ascoltando il suo intuito e scegliendo lo strumento di supporto che sente essere più in sintonia.

Fabiana – creatrice di leggerezza

  1. Che messaggio trasmetti attraverso la tua attività?

Che è possibile vivere una Vita di qualità attraverso la conoscenza di se stesse e dei propri bisogni.
Attraverso i percorsi di Counseling, di Fiori di Bach e il Flower Massage aiuto la donna ad ascoltarsi con amore e a prendere coscienza del fatto che dentro di sé è già presente tutto quello che serve per fiorire al meglio.
Quando lavoro con le mie clienti riporto sempre questo esempio. Prendiamo 10 semi della stessa pianta e posizioniamoli in luoghi diversi, in un terreno diverso, dandogli una diversa quantità di acqua e con una differente esposizione al sole. Nasceranno 10 piante diverse pur essendo il seme lo stesso e conservando in sé comunque tutte le risorse a dispetto di quello che poi è stato. Ecco questo è quello che accade con ognuna di noi; cresciamo in contesti, in famiglie, con culture diverse e abbiamo sempre in noi quel seme.
  1. Come è nata la relazione tra te e Cecilia?

Ci siamo conosciute per la prima volta nei Mercoledì della Mansardina, un gruppo Facebook ideato da Gioia Gottini per lo sviluppo delle libere professioniste. Amo seguire donne che come me fanno della loro passione la loro attività e così mi sono iscritta alla sua Newsletter. E poiché ritengo che dalla collaborazione possano nascere meravigliose sinergie e integrazioni, un giorno l’ho contatta per vedere se era disponibile a collaborare. Abbiamo realizzato insieme RITROVA IL TUO SPAZIO ed è nata una splendida amicizia personale e professionale. E poiché sono buddista dico anche che secondo me in un’altra Vita eravamo sorelle 🙂
  1. Come hai conosciuto i Fiori di Bach?

Ho conosciuto per la primissima volta i Fiori di Bach 15 anni fa attraverso la mia ginecologa (era avanti) che me ne parlò in risposta ad una cistite che sembrava non volesse abbandonarmi. Mi disse che dietro ogni segnale fisico c’è un messaggio e mi aprì un mondo. Da quel giorno quel mondo è diventato il mio mondo.
Ho scelto di iniziare a lavorare con una floriterapeuta per affrontare la morte del mio cane che proprio non riuscivo a mandar giù e che mi lacerava. Non so come avrei fatto senza di loro; mi hanno aiutato a ritrovare la speranza portandomi a vedere quanto accaduto da una prospettiva per me buona. Ho continuato per diversi anni questo percorso, affrontando problematiche di carattere molto diverso. L’ultimo beneficio ottenuto è stato superare l’allergia ai gatti. Ora animano la nostra casa due micie adorabili e senza le quali non vedrei più la mia Vita.
  1. Hai un tuo spazio personale? Me lo racconti?

Si! Come è anche indicato nel corso ‘Ritrova il Tuo Spazio’, il mio Spazio Personale Sacro è una stanza all’interno di casa mia in cui ho colorato le pareti di giallo, un giallo molto vivo, acceso, intenso, che mi dà l’idea della luce anche quando fuori le giornate sono nuvolose. Qui c’è tutto quello che fa parte del mio quotidiano: libri, quaderni colorati, pennarelli, pastelli, fogli grandi e piccoli, una scrivania in legno chiaro, fotografie dei miei viaggi e delle persone che amo appese alle pareti, incensi, candele, Fiori di Bach, carte intuitive per quando necessito di risposte e per lavorare con le mie clienti. Insomma, se mi chiudessi in questa stanza per una settimana avrei tutto l’occorrente per stare bene (naturalmente chiedendo a mio marito di portarmi, ogni tanto, del cibo 🙂 ).
  1. Qual è il Fiore nel quale ti riconosci maggiormente, e perché?

Il Fiore di Bach che in assoluto preferisco ed in cui mi riconosco molto proprio per l’ottimismo che mi contraddistingue è Gentian, il Fiore della Genzianella che aiuta chi lo prende ad avere fede in sé, in quello che prova e in quello che succede nella sua vita. Non a caso la frase che tendo ad abbinare a questo Fiore è “sono sicura e faccio di ogni situazione la migliore”. E l’immagine che ho quando uso questo rimedio è quella di ‘alleggerire e colorare’. E’ ciò che fa Gentian.
Puoi trovarla sul suo sito, oppure scriverle alla sua mail. E se vuoi approfondire la tematica dedicata allo spazio personale, dai un’occhiata al nostro corso!