NEL CENTRO DEL LABIRINTO: LABYRINTH, FEMMINISMO E IMMAGINAZIONE

Di solito non ho molta memoria per i libri che leggo o per i film che vedo. Devo rivederli molte volte, prima di ricordarmi tutte le scene, così come per i libri – infatti quelli molto amati li ho letti e riletti più e più volte.

Di Labyrinth, uno dei miei film preferiti da piccola – e che continua ad esserlo anche adesso, da grande – ricordavo soprattutto la scena finale, e quella battuta che Sarah (Jennifer Connelly) fatica a ricordare all’inizio della sua avventura: tu non hai alcun potere su di me. Mi restava impressa fino da bambina, più della Magic Dance o degli strambi personaggi che popolano il labirinto, uno su tutti, Ludo o Bubo nella versione italiana.

Per chi non avesse visto il film, consiglio caldamente di recuperarlo: non posso credere che ci siano persone che ancora non lo hanno visto, ma se così fosse, correte subito ai ripari. Eppure, il fatto di averlo visto da bambina, da ragazzina e poi da adulta (più volte) è stato fondamentale per me, anche se fino a ieri sera, durante una ulteriore visione, non avevo capito bene perché, o ancora meglio, come.

Mi piaceva molto, oltre a quella formula magica – tu non hai alcun potere su di me –  anche il fatto che Sarah non si innamora di nessuno, durante la narrazione. Finalmente! Una favola in cui la protagonista non deve essere risvegliata da un principe, o sposata, o e vissero tutti felici e contenti. No, Sarah sceglie di essere indipendente dal romanticismo. Questa cosa mi piaceva moltissimo, e credo che abbia contribuito in parte a formare la mia personalità da ragazzina. Forse perché ero figlia di genitori separati, mi riconoscevo nella Sarah all’inizio del film: lei vive una vita immaginaria, nella quale si traveste da principessa ma per reclamare il bambino rapito dal Re dei Goblin e non per vivere per sempre, ovviamente felice e contenta, al suo castello. Oggi vedo un piccolo seme femminista in questo film, che ha comunque una protagonista bianca, abile, magra, cis, è vero, ma comunque femmina: non ho ricordanza di altri film di quegli anni nei quali la protagonista (non l’amica, l’innamorata, la sorellina ma la protagonista!) fosse una ragazza. Erano sempre tutti maschi.

Qui invece è una giovane donna che affronta il labirinto, impara e cresce e infine sconfigge l’oscuro ed affascinante Re dei Goblin con la consapevolezza del suo viaggio e di essere quella che è. Anche la figura di Jareth è estremamente affascinante: probabilmente è proprio con questo film che ho conosciuto David Bowie, ed il suo essere così fluido, così ambiguo, mi catturava già ai tempi. Il labirinto nel quale Sarah compie la sua avventura è davvero un luogo dove tutto è possibile, come recita il sottotitolo del film. Altro elemento interessante, e che emerge proprio all’interno del labirinto: qui non sempre le cose sono giuste. Sarah si lamenta di questo, all’inizio del suo viaggio, ma via via che procede capisce che no, le cose non sempre sono sempre giuste. Sarah (e io con lei) comprende che in un mondo perfetto forse tutto è giusto e non esiste ingiustizia, ma nel mondo reale si, le cose sono ingiuste: sono le azioni che facciamo nei vari contesti che fanno la differenza e che possono ristabilire la giustizia.

La scena del ballo in Labyrinth

Ad un certo punto Sarah viene drogata e si ritrova ad una festa carnevalesca, nella quale è vestita come una principessa e durante cui Jareth cerca di sedurla. Qui da ragazzina, mi dicevo: oh no, ecco, adesso lei si innamora di lui. Non mi sarebbe piaciuto per nulla. Ed invece, Sarah rifiuta la seduzione del re magico perché si ricorda quello che stava cercando: come viene detto sin dall’inizio del film, se non poni la domanda giusta, se non sai dove andare, allora finisci nei guai. Ma se finalmente sai chi sei, conosci te stessa, hai consapevolezza del tuo potere, allora non possono esistere sogni confezionati per te, vestiti da principessa o mondi fantastici. Solo tu puoi creare il tuo mondo, attraverso le tue scelte e le tue azioni.

Così arriviamo alla scena finale, ed al monologo di Jareth: lui dice alla ragazza, che è arrivata al centro del labirinto dopo rischi indicibili e traversie innumerevoli, di essere stanco, di aver fatto tutto questo (il gioco, il labirinto) per lei, di essere stato generoso, in un vero e proprio gaslighting. Ma Sarah non cede, resta radicata nel suo potere. Così vince, torna a casa cambiata da questa esperienza, senza rinunciare al suo potere principale, ossia l’arte, l’immaginazione, la fantasia.

Labyrinth, locandina di Daniel Norris

Forse era questo finale la cosa che più mi colpiva, e che mi colpisce, ancora: il potere della parola, il potere personale, la piena consapevolezza. Prima di pubblicare questo post ho scritto sul mio profilo Facebook che ci stavo lavorando, e in moltissime hanno risposto dicendo che era anche il loro film preferito da piccole.

Credo che la motivazione sia profonda: in Labyrinth Arianna si riscatta, Persefone spezza le sue catene. La me ragazzina non conforme, perché troppo magra, bruttina, con gli occhiali e l’apparecchio, con i genitori separati in un’epoca dove questo era molto raro, con una sensibilità ad alcuni stimoli esterni molto acuta (solo da adulta ho scoperto di essere PAS, Persona Altamente Sensibile) si sentiva riscattata da Sarah, invincibile perché se stessa, senza bisogno di un principe o di un castello.

Da adulta ripasso la lezione, e voglio ricordare a me stessa ma anche a tutte le altre persone che si sono trovate in situazioni simili, che nessuno ha davvero potere su di noi. Solo noi stessə possiamo decidere delle nostre azioni, seguendo la strada che ci porterà al centro del labirinto e quindi alla nostra piena essenza. Senza timore e soprattutto ricordandoci dei nostri poteri.

You remind me of the babe
(What babe?)
Babe with the power
(What power?)

Power of voodoo

(Magic dance, David Bowie in Labyrinth)

Se vuoi approfondire i simboli e il folklore che trovi nel film, questo è un ottimo articolo

Sulla visione femminista del film puoi trovare materiale:

Qui, qui e qui

TAROCCHI E POTERE PERSONALE

Molto spesso mi capita di sentirmi chiedere: fai i Tarocchi? con la curiosità di chi vorrebbe svelare qualcosa sul suo futuro. Quindi mi trovo molto spesso a spiegare che no, i Tarocchi – per come li leggo io – non servono per dirti che cosa accadrà (quello è tutto nelle tue mani); possono invece essere un fantastico strumento per scoprire le tue risorse personali, per aumentare la fiducia in te stessa e nelle tue scelte, per vedere una situazione che ti sta a cuore sotto un altro punto di vista, e magari trovarne una soluzione.

Ci sono diversi modi che puoi mettere in pratica da sola, con il tuo mazzo. Vediamo quali!

1. UNA CARTA AL GIORNO

Questo è il metodo più usato e più diffuso per entrare in contatto con l’energia dei Tarocchi, per conoscerli meglio e anche per ricevere un consiglio e una guida quotidiana. Ogni giorno, decidi tu se al mattino o alla sera, strai una carta dal tuo mazzo. Osservala bene, e appunta sul tuo quaderno tutte le suggestioni che ti trasmette. Poi, vai a cercare il suo significato classico e vedi come può essere delinato nella tua situazione.

Se fai questo esercizio al mattino puoi usar la carta come guida durante tutto il giorno; se lo fai alla sera, puoi rivedere la tua giornata sotto una nuova luce e fare un bilancio.

2. MEDITAZIONE A CARTE SCOPERTE

Per potenziare le tue risorse e ampliare il tuo intuito, puoi utilizzare le carte scoperte, quindi non sceglierle casualmente, con la faccia nascosta, ma invece sceglierle proprio osservando le figure. Pensa a quale risorsa vorresti avere nella situazione che ti sta a cuore, oppure alla qualità che vorresti sviluppare in te stessa. Osserva il tuo mazzo, e scegli la carta (o le carte, per un massimo di tre)  che senti più vicina. A questo punto, prendi il tuo quaderno e descrivi quello che vedi. Com’è la figura? Com’è l’ambiente in cui si trova? E gli oggetti? Cosa ti evocano?

Poi, immagina tutto quello che non c’è nella carta: come continua il disegno, fuori di confini della carta? Cosa accade? Che situazione sta vivendo il personaggio?

Infine, immagina che questa carta ti parli, dandoti un consiglio. Che cosa ti dice?

3. USA I TAROCCHI NELLA VITA QUOTIDIANA

Che cosa significa? Che, per esempio, puoi stampare una carta dei Tarocchi che per te significa molto, oppure che in questo momento ti piace, o ancora la carta che hai scelto nella meditazione a carte scoperte, e puoi portarla con te durante la giornata. Puoi metterla in un posto che risuona con la sua energia: per esempio, se per te la carta significa abbondanza, la metterai nel tuo portafogli. Se rappresenta l’amore per te stessa, puoi metterla accanto al tuo specchio. Se è legata ad un aspetto creativo, puoi disegnarla, puoi interpretarla con la musica, o ancora puoi tenerla nel tuo studio, vicina al pc, per ispirarti durante il lavoro.

Trova e sperimenta modi pratici per portare l’energia dei Tarocchi nella tua vita.

4. INVENTA UNA STESA

Puoi inventare una tua stesa personale, per scoprire quali sono le tue risorse in una particolare situazione. Puoi scegliere tu le posizioni: unica regola è quella di non cambiarle una volta che hai scelto le carte. Oppure, puoi fare una semplice stesa nella quale estrarre una carta per la situazione attuale, una carta per esaminare da vicino l’ostacolo, e due carte per conoscere quali sono le tue risorse, consce ed inconsce, per affrontare la situazione.

Ricorda: non possiamo agire su quelli che sono i pensieri, le azioni e i desideri degli altri, ma possiamo conoscere, approfondire e cambiare, se necessario, quelli che sono le nostre risorse personali, e risplendere pienamente della nostra luce.

Hai scaricato la mia guida gratuita sui Tarocchi? La trovi nella sezione IN REGALO del sito! E se ti manca un mazzo di Tarocchi, ricorda che Lo Scarabeo ne ha tantissimi!

LA MIA PAROLA DELL’ANNO 2019

Partiamo dalle piante. Parto molto spesso da loro, in effetti. Mi chiedo, ogni volta che vedo un Tarassaco (Taraxacum officinalis) spuntare tra le crepe di uno scalino, magari nel centro della città, mi chiedo: ma come cavolo ha fatto? Come ha fatto quel piccolo seme ed arrivare fino qui, a germogliare, a cacciare le prime foglie, poi la rosetta basale infine gli steli ed i fiori? Come fa a nutrirsi, a vivere, come è possibile?

Hai mai provato ad osservare da vicino una Rosa? Petali perfetti e delicati, profumatissimi. Dai colori che richiamano la conchiglia di Venere. Ma se guardi più in basso, le spine ti raccontano un altra storia. La Rosa si offre e si difende. Conosce il suo valore. Non ha paura di essere anticonformista: un fiore così delicato ha una sorpresa di spine.

La stessa ammirazione che mi suscita il Tarassaco cittadino la provo quando leggo o vedo storie ed opere di donne incredibili e ispiranti: Rosa Parks, prima di tutte. Lei che si è seduta su di un autobus, quando avrebbe dovuto, secondo le regole, lasciare il suo posto ad un bianco, nonostante la dura giornata di lavoro, nonostante i piedi distrutti, nonostante ci fossero altri posti liberi. Lei ha detto no. Ed il suo no ha cambiato le cose.

Maya Angelou, che se leggi la sua biografia sembra incredibile che sia una vita sola, e che abbia sempre combattuto per i diritti dell’umanità. Ma anche Marina Abramovic, che ha rischiato di essere uccisa da una pistola carica mentre rompeva, una ad una, le regole dell’arte e della performance, creandone altre (e se non hai mai letto il suo Manifesto, fallo subito). Artemisia Gentileschi, che ha dipinto il volto del suo stupratore nella testa di Oloferne, retta in mano da Giuditta.

La riflessione sulla ribellione, e su quello che significa questa parola, mi ha accompagnata negli ultimi giorni.

Ribelle: Più genericam., che si mostra impaziente a costrizioni o imposizioni esterne, indocile

Questa la definizione che ho trovato sulla Treccani, o almeno la parte che mi interessa di più, della parola RIBELLE. Indocile. Mi piace. Perchè dobbiamo essere docili? Perchè dobbiamo nascondere la nostra parte selvaggia e selvatica?

Ribelle. Si. Questo è l’augurio che voglio farmi per il 2019, questa è la strada che voglio percorrere. Ribelle per tutte le donne che si sentono appiccicare un’etichetta (a questo proposito, vai a vedere lo splendido lavoro che ha realizzato Laura Correggioli – dentro ci sono anche io!) e quella etichetta le limita, e non le libera.

Ribelle per tutte le donne che sono state schiacciate dai pregiudizio e dal razzismo: per le donne di colore, per le donne marocchine, per le donne africane, per le donne afroamericane, per le donne messicane, per le donne arabe, per le donne cinesi, per tutte le donne che sono discriminate perchè vengono da un paese straniero; per le donne senza figli, perchè non li hanno voluti, o perchè non li hanno potuti avere, per tutte le donne che si sentono dire “e voi? figli niente?” e per tutte le donne che un figlio non lo vogliono e non si sentono per nulla in colpa (e qui come non ricordare le Lunàdigas ed il loro progetto prezioso); ribelle per le donne che vogliono realizzare i loro sogni e credono che sia troppo tardi, o troppo presto, o che i loro sogni siano troppo; ribelle per le donne che si sono stancate di vestirsi in un certo modo, di parlare in un certo modo, di avere una relazione in un certo modo; ribelle come un Tarassaco o una Rosa, voglio permettermi le spine e il cemento senza dimenticare i semi e i desideri.

Ribelle per tutte le donne che non hanno potuto sedersi su un autobus, ribelle per tutte le donne che sono state bruciate su un rogo perchè conoscevano le erbe, ribelle per tutte le donne che hanno amato altre donne in epoche in cui era più difficile di adesso; ribelle per ricordarmi di guardare le cose sempre da un punto di vista diverso, per sapere che lo sguardo dell’Appeso è uno sguardo illuminato, per portare in me la saggezza della Sacerdotessa e la leggerezza del Matto.

Ribelle perchè voglio tracciare nuove strade, far crescere il mio lavoro nel modo che dico io, ascoltare le piante e farle parlare con le persone, realizzare spettacoli teatrali geniali con chi viene detto matto o disabile; perchè nella ribellione esiste l’atto creativo e artistico, perchè il processo è la parte più importante del risultato.

In questo momento storico così conforme, in cui è diffusa la paura del diverso, dello straniero, di chi non risponde a certe leggi sociali, io mi siedo dalla parte della minoranza. Io mi siedo proprio accanto agli scomodi, a chi si alza per dire la sua, a chi non si lascia spostare dal sentire o dal vedere comune.

RI – BELLE: belle due volte. Perchè quando sei nel pieno della tua natura, splendi di più.

If you don’t like something, change it.  (Maya Angelou)

Se ti piacciono le ispirazioni visive, qui trovi la mia moodboard dedicata alla mia parola dell’anno 2019: BE REBEL!

MAGIC MORNING: RITUALE DEL MATTINO

MAGIC MORNING: RITUALE DEL MATTINO

Ok, suona la sveglia. Se sei una come me, la lasci suonare almeno tre volte prima di alzarti. Metti su lo snooze, e cerchi di riprendere il sonno dei giusti in quei cinque minuti, altri cinque minuti…

Ultimamente riesco ad alzarmi dal letto molto più in fretta, e con good vibes  anche al pensiero di dover abbandonare il piumino morbidissimo e la coperta di lana a fiori rossi e bianchi (super anni ’70, che adoro), perchè so che posso iniziare il mio rituale del mattino, che mi aiuta a mantenere un’onda positiva per tutto il giorno.

Tutto è iniziato grazie a Gala Darling, che tempo fa ha scritto questo post, nel quale ti racconta come la sua pratica mattutina le ha, radicalmente, cambiato la vita.

La mia pratica mattutina adesso è solida, ed ho trovato quello che a me fa stare bene e che è funzionale: per individuare la tua routine sicuramente dovrai sperimentare e poi scegliere le azioni che sono più giuste per te.

La cosa importante è che tu al mattino ti allinei con una vibrazione positiva, che in parole semplici significa: inizia bene, e tutto il giorno verrà da sè.

Effettivamente, pensa alle giornate no: partono sbagliate sin dal mattino. Molto spesso non facciamo niente per invertire la rotta, perchè ci sembra che le cose, in giornate come quelle, possono solo peggiorare. Immagina quindi di poter indirizzare le tue giornate verso tutte quelle azioni e reazioni che ti nutrono e che ti portano gioia. Iniziare bene significa orientarsi verso questo tipo di energia, proprio come fanno i girasoli verso il sole.

Ecco la mia routine mattutina:

  • per prima cosa, mi preparo una colazione succulenta, completamente vegan. Sto tornando a dare spazio ad un’alimentazione più sana e più naturale, e al mattino una cosa che mi fa stare subito bene è il cappuccino con il latte di soia super super cremoso
  • se lavoro da casa, accendo una candela e metto su la mia musica preferita (qui trovi una playlist che ho creato per le tue mattine). Se lavoro fuori casa, mi preparo per uscire sempre con la mia musica preferita – che per me è un modo sicuro per alzare l’energia
  • mi metto, sempre, il rossetto, e mi vesto esattamente come mi va. Utilizzo i vestiti per creare uno stile mio, che mi permetta di sentire me stessa ed il mio power anche durante il giorno
  • invio messaggi vocali alle mie amiche più care: questo per me è il vero inizio della giornata, lo scambio vocale con chi è lontana da me ma che può essere vicina grazie alla tecnologia
  • faccio una lista della gratitudine: dico a voce alta tutte le cose per cui sono grata
  • durante il corso della mattinata, mi preparo una tisana, scegliendo con cura le erbe che mi attirano di più in quel periodo

Come puoi preparare il tuo rituale del mattino

Ti consiglio di scegliere cose semplici da fare: sarebbe bellissimo riuscire a fare yoga ogni mattina, meditare, contemplare il paesaggio, scrivere i sogni sul quaderno… ma non sempre è possibile, perchè al mattino spesso partiamo di corsa e non riusciamo mai a trovare il tempo per fare tutte queste cose.

Ecco qualche idea, che puoi riadattare alla tua giornata tipo e che puoi usare per comporre il tuo rituale mattutino:

  • scegli una breve meditazione: ci sono programmi di meditazione guidata, anche app come Headspace che hanno meditazioni breve e molto efficaci
  • prepara la sera prima tutto l’occorrente per una super colazione: puoi anche preparare una tisana la sera e poi berla il giorno dopo
  • metti su la tua musica preferita: canta, danza, batti le mani e muovi il tuo corpo: basta poco! Puoi farlo anche in auto, se lavori fuori casa
  • registra in una nota vocale del tuo telefono una lista di cose per cui sei grata: può essere qualcosa di molto importante, ma non dimenticarti anche delle piccole cose che rendono la tua giornata speciale
  • durante la mattina prenditi il tempo per leggere quella newsletter che hai lasciato indietro: io ho una lista di newsletter che adoro leggere e dalle quali prendo grandissima ispirazione. Se non sei ancora iscritta alla mia newsletter, fallo qui: ti arriva ogni mese, insieme alla Luna Nuova
  • scegli sempre vestiti ispiranti, non lasciarli solo per i giorni importanti. Celebra te stessa e il tuo stile unico.
  • estrai una carta dal tuo mazzo di Tarocchi, falle una foto e portala con te tutto il giorno; lasciati ispirare dal suo messaggio

PICCOLO INCANTO DEL MATTINO

Prepara un bicchiere d’acqua fresca, 
aggiungi una spruzzata di succo di limone
metti la tua mano principale (quella con cui scrivi) sul bicchiere
e immagina che dalla tua mano parta una luce bianca
che riempie e illumina l’acqua.

Guardati allo specchio e dici a voce alta
OGGI E’ UNA MAGICA GIORNATA E IO SONO NEL MIO PIENO POTERE 
Adesso bevi la tua acqua, e vai, ragazza!
Il mondo è tuo!

Raccontami qualcosa sulla tua routine del mattino: se hai domande o dubbi, vieni sulla mia pagina Facebook. E per avere ispirazioni segui la mia pagina Instagram: ogni martedi mattina pubblico la mia lista della gratitudine!

Ti sei persa i miei ultimi articoli? eccoli qua:

SETTEMBRE (DI DOVE ERO FINITA, UN’ALTRA VOLTA)

il rientro+cecilialattari

Da molto tempo non scrivo sul blog, è vero. Ma da Maggio ad oggi sono successe molte cose, ho avuto un’estate turbolenta e solo ora riprendo le fila.

Il mio compagno ha rischiato la vita; questo l’evento, accaduto i primi di Giugno, che ha imposto una pausa alla mia attività – ho portato avanti solo quello che era indispensabile, il mio lavoro off-line (il gruppo di teatro che sto guidando per un progetto regionale) e ho allentato moltissimo il lavoro on line.

Adesso Andrea sta bene: la paura è stata tanta, e tutta questa esperienza sicuramente mi ha insegnato molto. Ho imparato qualcosa sul mio potere personale. Ho vinto la paura di guidare in autostrada per lunghi tratti, perchè lui era ricoverato lontano. Ho vissuto un mese da sola, e ho scoperto di avere amici e amiche insostituibili, che mi sono stati molto vicini. Ho imparato lezioni dai miei gatti e dai pomodori che sono maturati nell’orto, a momento giusto. Ho scelto di prendermi cura di me stessa, ancora, di riservarmi dei momenti per leggere all’ombra, per raccogliere fiori, per accendere candele. 

Ho sperato sempre che le cose andassero bene, ho creduto sempre che le cose sarebbero andate al meglio. 

Spesso ho estratto la carta della Morte: la trasformazione, la rigenerazione. Fare spazio. ricominciare. A volte senza guardarsi indietro, senza fissarsi su quel momento così pauroso. 

Ma questi mesi estivi hanno visto anche la realizzazione di un altro progetto: il festival LA MONTAGNA CHE PARLA, che con la mia Associazione Culturale ha preso vita; ed è stato davvero un successo. A volte è proprio nei momenti difficili che capitano cose belle, che ti portano fuori, che ti spingono ad agire, a prendere forza. A vedere che la vita può essere nutriente e piena.

La formazione per diventare Gestalt Counselor continua, così come il percorso alla Scuola d’Arte sempre alla mia scuola di Counselling: sento che il mio lavoro sta prendendo una nuova direzione, che non lo snatura ma che lo rende più ricco. E so che potrò esserti ancora più utile, ancora più di ispirazione.

Intanto passeggio per i boschi, ascolto le piante, progetto mostre itineranti da realizzare tra gli alberi. Osservo i fiori da vicino. Mi inchino e tocco la terra.

Ricomincio questo Settembre riprendendo a scrivere anche qui, su questo blog: il mio sito ha bisogno di un restyle, e piano piano lo farò – intanto lavoro ai progetti che dalla fine di Settembre prenderanno vita (primo tra tutti, il corso online sugli Arcani Minori!) e curo quello che ho deciso di mantenere. 

Ho iniziato a curare una rubrica sulla mia IGTV (il canale video di Instagram): si chiama SEMI SACRI e ogni settimana ti parlo di una carta dei Tarocchi e di una pianta, collegandole in maniera sottile. Vieni a vedere la prima puntata, cercami su Instagram: sono @alchimistacontemporanea

Tu come hai passato la tua estate? raccontamelo nei commenti!

DOVE ERO FINITA: OVVERO TEMPO E MULTIPOTENZIALITA’

Non scrivo qui dalla fine di febbraio: questi mesi sono volati, evaporati – siamo già alla fine di Aprile! Ti capita mai di avere molte cose da fare, progetti che partono tutti insieme, di avere le tue energie impegnate in più direzioni e, inevitabilmente, ridefinisci le tue priorità?

E’ quello che mi è accaduto negli ultimi due mesi. In molte mi avete scritto: tutto bene? Che fine hai fatto?

Per parlare di questo devo prima parlarvi di cosa vuol dire essere una multipotenziale. Carlotta Zaina mi ha intervistata, qualche settimana fa, proprio su questo argomento. Carlotta sta facendo uno splendido lavoro sulla multipotenzialità e gliene sono davvero molto grata – ma che cosa significa essere multipotenziale?

Emile Wapnick in un suo famosissimo TEDtalk lo spiega in maniera divina. Se anche tu, dopo che hai visto il suo discorso, ti sei commossa:  bene, benvenuta tra noi! Significa che il mio lavoro è intrecciato con tutti i miei interessi, le mie multi-potenzialità; nello specifico, oltre ad occuparmi di consulenze intuitive, di fiori di Bach, di Tarocchi ecco che il mio lavoro in teatro è tornato prepotentemente nella mia vita. Mi sto occupando di tre progetti molto belli, di cui magari ti parlerò in seguito (potrei pensare ad una rubrica qui sul blog in cui ti racconto che cosa c’è dietro alle quinte di uno spettacolo, oppure come il teatro può aiutarti nel contattare la tua parte più libera) e per questo il mio lavoro online ha sofferto.

Sono sparita: ho lasciato attivo solo il mio profilo Instagram, dove ho continuato a postare ed a mettere su le Stories – anche se non proprio come prima. Dopo un primo momento di iperattività, eccomi a tirare le fila di questo periodo ed a condividere con te le mie strategie per organizzarmi al meglio.

Cosa puoi fare quando senti che il tempo non ti basta mai, e che avresti bisogno di giornate di 48 ore?
  • Fermati dieci minuti. Si, sembra paradossale – non ho tempo, e mi chiedi di fermarmi dieci minuti? Si. Usa dieci minuti del tuo tempo per fare una pausa. Puoi mangiare un quadretto di cioccolato, meditare – se vuoi, ma non è obbligatorio, respirare, guardare il cielo, fare un disegnino, metterti al sole. Unica regola: non passare questi dieci minuti sui social. Stacca, davvero. Questo tempo ti servirà per rigenerarti e per ottenere nuovi stimoli.
  • Fai una lista delle cose che ti restano da fare nella giornata. Ok, sono tante. Tu scrivile tutte in un foglio, e poi sceglie solo tre. Quelle tre sono quelle che hanno la priorità: se riesci a farle tutte e tre, sei grande, ragazza. Festeggia! Datti piccoli obbiettivi, e organizza le tue giornate seguendo le priorità. Se per oggi la tua priorità e anche farti una super maschera alla Lavanda e Timo, metti anche quella tra le tre cose da fare oggi.
  • Respira. Con consapevolezza. Fai tre respiri profondi, contando fino ad otto nell’inspirazione e nell’espirazione. Ossigena le tue cellule, i tuoi pensieri, i tuoi desideri. Dai loro spazio.
  • Annusa qualcosa che ti piace – una piantina di basilico, olio essenziale di limone nel diffusore, una rosa appena sbocciata, un tè allo zenzero. Fermati e risveglia i tuoi sensi più sottili.
  • Estrai una carta dal tuo mazzo preferito, e scrivi sul tuo quaderno il messaggio per la giornata. Attiva la tua parte intuitiva, magica, per rientrare nel tuo vortice di benessere personale.
Fammi sapere se questi consigli ti sono stati utili per gestire al meglio il tuo tempo, e se ancora non mi segui raggiungimi sul mio profilo Instagram! Mi trovi come @alchimistacontemporanea.

 

 

 

 

 

 

TAROCCHI: INIZIA DA QUI

tarocchi inizio + ©cecilialattari

I Tarocchi stanno facendo sentire sempre di più la loro voce: e io ne sono davvero felice! 

I Tarocchi sono ispiranti, motivazionali, sono ottimi consiglieri, portano sempre riflessioni stimolanti e ti fanno vedere le cose da una nuova prospettiva; credo che iniziare il lavoro con i Tarocchi sia davvero qualcosa che ti cambia la vita.

Quindi, se sei lì seduta con il tuo nuovo fiammante fighissimo mazzo di Tarocchi: benvenuta! La comunità di lettori di Tarocchi è grande, accogliente, stimolante, sfavillante, nutriente – hai in mano 78 biglietti per destinazioni selvagge e sconosciute, per nuove avventure.

Che cosa puoi fare per entrare in contatto con il tuo mazzo e per iniziare a conoscerlo?
TIENI IL MAZZO IN MANO E MESCOLA LE CARTE

Prendi confidenza con il tuo mazzo. Come lo senti tra le mani? Ti trovi a tuo agio? Oppure non sei abituata a mescolare le carte? Fai qualche prova: mescola, conta, spezza il mazzo e ricomponilo. 

Io prima di ogni nuova lettura mescolo il mazzo 7 o 11 volte – sono due numeri che ho scelto, che per me hanno un significato e che mi aiutano ad entrare in tune con i Tarocchi. Prova a pensare al tuo numero, e metti in pratica questo suggerimento.

ESTRAI UNA CARTA AL GIORNO

Lavorare con una carta al giorno è un ottimo modo per conoscere le carte e per potenziare la tua intuizione. Estrai una carta dal mazzo, al mattino (magari puoi includere questa pratica nel tuo rituale del mattino!) oppure la sera. Osservala bene, cerca di sentire che cosa ti trasmette la carta, osserva le dinamiche e quello che accade al suo interno. Gli oggetti, i simboli, le piante presenti. Che sensazione ti dà? Come la relazioni alla tua giornata?

COMPRA UN BUON LIBRO

Certo, la parte intuitiva è super importante, ma se sei all’inizio va benissimo anche avere un libro fatto davvero bene sui Tarocchi. C’è un ma: tutti i libri che ti segnalo sono in inglese. Questo perchè in Italia ancora non è arrivata la nuova visione dei Tarocchi visti come non-divinatori e la maggior parte dei libri che sono i circolazione in lingua italiana sono molto schematici, con poca immaginazione oppure troppo tecnici. No, Jodorowsky non mi piace per nulla (ma se tu vuoi leggere il suo libro sui Tarocchi, fallo! Poi dimmi cosa ne pensi).

Io ti consiglio:

Seventy-Eight Degrees of Wisdom: A Book of Tarot  di Rachel Pollack

Twenty-one way to read a Tarot Card di Mary K.Greer

e per quanto riguarda i siti:

Little Red Tarot

Biddy Tarot

PROVA A FARE UNA LETTURA PER TE STESSA

Lo so, all’inizio sembra tutto molto strano. E’ normale!

Prenditi  tempo per te: fatti la tua tazza di tè preferito, metti su una musica rilassante, e concentrati sul tuo mazzo. Poni una domanda semplice: puoi usare tre carte, per capire la situazione attuale, gli ostacoli e come puoi risolvere il problema; oppure, scegliere tre carte per le tue risorse nascoste. O ancora, tre carte per sapere cosa hai, cosa tenere e cosa lasciar andare. O, ancora meglio puoi dare tu il tuo significato alle tre posizioni. Mi raccomando, prima di estrarre le carte decidi le loro posizioni e che cosa vuoi conoscere.

LEGGI LE CARTE AD UNA TUA AMICA

Io e la mia amica Valentina ci leggiamo le carte a vicenda da anni. E mentre ci leggiamo le carte chiacchieriamo, capiamo meglio cosa vogliamo fare e chi siamo, e facciamo luce su tutto quello che ci spaventa.

Prova anche tu ad offrire una lettura ad una cara amica – insieme potete capire quello che c’è nella carta, e lasciarvi suggerire nuove idee e intuizioni. E forse ti seguirà anche lei nel tuo sentiero di scoperta!

Lo sai? Per il 21 Dicembre ho preparato un regalo magico: una guida dedicata ai Tarocchi Intuitivi completamente gratuita che ti arriva nella tua casella mail la mattina del Solstizio di Inverno. Puoi iscriverti alla lista d’attesa qui!

 

 

 

LA MIA PAROLA DELL’ANNO 2018

parola dell'anno 2018

Per parlarti della mia Parola dell’Anno 2018 voglio partire da quella del 2017, che era LUSH.

L’avevo trovata dopo qualche giorno di esercizi e di riflessioni, ed era esattamente quella che cercavo: lush significa rigoglioso, lussureggiante, verde. Ha in sè sia il concetto di crescita sia quello di piacere: volevo un anno che mi dicesse dove andare a mettere le mie radici, dove prendere nutrimento e dove fiorire in pieno.

E così è stato.

Nel 2017 ho partecipato a laboratori di poesia e scrittura, ho ascoltato molte presentazioni di libri e mi sono persa nelle storie, ho guidato gruppi di donne nel territorio selvaggio del loro intuito; ho iniziato ad usare il rossetto, mi sono fatta allungare i capelli (e sono lunghissimi adesso!) e ho deciso di vestirmi come piace a me; ho frequentato persone preziose, stretto nuove amicizie e consolidato quelle già nate; ho fatto un bellissimo viaggio in Europa con il mio uomo e con amici carissimi, e la nostra famiglia si è allargata di ben due altri componenti felini; ho imparato a far fruttare il mio tempo, ho lavorato tanto con i Fiori di Bach e ho trovato un posto magico, come un nido, che mi ospita e che mi permette di fare le mie consulenze.

Di fronte a molte decisioni ho scelto sempre la via più nutriente e rigogliosa per me: questo ha significato anche un cambiamento in alcuni rapporti, perchè quando ti metti al primo posto non tutti capiscono.

Questa parola mi ha portata diretta alla Parola dell’Anno 2018 – è arrivata così, in una nuvola rosa e glitter – ed è SELF-LOVE.

Self-love significa amor proprio.
Significa amarsi, prima di tutto.
Significa che se stai bene tu, se stai davvero bene, e se la tua felicità non dipende da nessun altro se non da te stessa, allora puoi davvero amare gli altri.
Allora l’amore che doni è un amore nutriente, succoso, come un mango maturo!
Self-love, che non c’entra proprio niente con l’egoismo, anzi.

Credo che ognuna di noi abbia bisogno di amarsi di più – di sentirsi bene, di essere felice.

Voglio che il mio 2018 sia guidato da questa consapevolezza.
Inoltre, la parola Self-love contiene anche LOVE, che è il nome d’arte della mia musa per questo anno che sta per arrivare: Courtney Love.

Quindi, rossetto, gonna di tulle e bacchetta magica saranno i miei strumenti per i 2018!

Scegliere una Parola dell’Anno serve a mantenere un’intenzione profonda e radicata lungo i mesi, ed a spostare la tua attenzione proprio sull’azione, sulla coerenza con te stessa e sulla libertà di agire esattamente come vuoi e per quello che vuoi ottenere.

La Parola dell’Anno è uno strumento utilissimo per crescere e per fiorire, per far sbocciare il germoglio delle tue possibilità e per farlo venire su bello e rigoglioso.

Tu hai trovato la tua Parola dell’Anno? Raccontamelo nei commenti!
Se vuoi un aiuto da parte mia e di Frida, ricordati che è ancora disponibile il super-scintillante pacchetto FRIDAMIVIDA! Trovi tutto qui.

CREA IL TUO RITUALE D’AMORE

rituale d'amore + ©cecilialattari

Attenzione: non sto parlando di filtri per incantare il tuo principe o la tua principessa, e nemmeno di come fare per farl* cadere innamoratissm* ai tuoi piedi. Sto parlando di amore per te stessa, baby.

In questi giorni rifletto molto sul concetto di amore per sé: una parola che diamo per scontata, ma che regge tutto, a mio parere. Se non ami te stessa non puoi davvero amare nessun altro. Quanto è vero! E quanto spesso ce ne dimentichiamo, amiche.

Per riprendere contatto con l’amore verso te stessa io ti suggerisco un rituale d’amore da compiere durante la tua giornata: puoi utilizzare questi consigli proprio in quelle giornate no, quelle in cui ti devono venire e fuori piove e stai anche per prendere il raffreddore. In una di quelle giornate in cui ti chiedi: ma chi me lo fa fare di alzarmi dal letto?

DORMI IN UN LETTO FIGO

Si, esatto: comprati quelle lenzuola che ti piacciono un sacco e non temere di usarle. Abbina sempre i cuscini con le lenzuola. Metti come copriletto quella coperta che adori. Dipingi di rosa la testata del letto. Sii creativa: la tua camera da letto è il posto in cui trascorri più tempo a sognare – e i sogni hanno bisogno di un luogo che sia favoloso!

FAI SEMPRE COLAZIONE COME PIACE A TE

Nella colazione del mattino metti una coccola – anche se sei a dieta. Qualcosa che ti piace e che ti faccia venire voglia di alzarti e di fiondarti in cucina a mettere su il caffè. Prenditi dieci minuti per fare colazione con calma, anche se hai una giornata strapiena di impegni. Regalati quei 10 minuti al mattino, tutti per te.

VESTITI DAVVERO COME TI PARE

Stanotte ho sognato che ero vestita coma Frida (sarà perché tra pochissimi giorni esce la mega offerta FRIDAMIVIDA dedicata alla tua Parola dell’Anno?). Avevo fiori tra i capelli, una gonna lunga e coloratissima e perline ovunque. Mi ricordo che stavo benissimo, nel mio sogno, vestita così. Fallo anche tu: prendi ispirazione dalle tue eroine preferite, dalle tue muse personali, e vestiti come loro. Il 2018 per me sarà l’anno dedicato a Courtney Love ed al suo stile, e ho già comprato una fantastica e morbidissima gonna di tulle che rivendico di indossare quando più mi va. Anche per andare alle Poste a pagare una bolletta, certo. Vestirti davvero come ti piace è una forma di amore verso te stessa: solo tu sai che cosa ti sta davvero bene addosso, e che cosa ti va di esprimere attraverso i tuoi vestiti. Quindi, non aspettare: fallo, adesso! E’ il momento di indossare tutti quei vestiti bellissimi che li metterò quando avrò un’occasione speciale.

Sai una cosa? L’occasione speciale sei tu!
LAVORA IN UNA STANZA SUPER

Qualunque sia il tuo posto di lavoro, hai il diritto di lavorare in un luogo che ti piaccia davvero. Quindi: se come me sei una freelance, è arrivato il momento di riordinare la scrivania, buttare appunti e cartacce che non servono più,  regalarti un mazzo di fiori freschi e portarli nel tuo ufficio, accendere il tuo incenso preferito e, naturalmente, avere la luce migliore per lavorare. Ma anche se lavori come dipendente: ricorda che puoi rendere tuo qualsiasi posto, e che puoi vivertelo al meglio se lo curi come fosse una parte di te stessa. Rendilo speciale, rendilo tuo, rendilo accogliente e luminoso!

NON SCORDARTI DI

Fare una passeggiata in un parco o in un bosco. Accarezzare un gatto. Regalarti una candela profumata. Leggere il tuo blog preferito. Scattare foto dei momenti più ispiranti della giornata. Mettere il rossetto. Spargere amore intorno a te.

Quali sono i tuoi rituali d’amore? Raccontameli nei commenti, oppure scrivimi a cecilia.lattari@gmail.com per dirmi cosa ti piacerebbe fare e che vorresti trovare in un prossimo articolo. E non dimenticare di iscriverti al nostro #nonètardichallenge!

IL MIO MANIFESTO INDOMITO

 

manifesto indomito + ©cecilialattari

Il manifesto è uno spazio nel quale ti racconto qualcosa di me: di come sono, di quello in cui credo. Nel mio manifesto dico quello che voglio e voglio quello che dico. Nel mio manifesto, sono sicura, ritroverai qualcosa anche di te.

Se vuoi vedere le grafiche che ho realizzato per il manifesto del sito e per la Parola dell’Anno 2016 e 2017, trovi qui le immagini. Ecco il mio MANIFESTO INDOMITO!

Leggi tutto “IL MIO MANIFESTO INDOMITO”